5 medici accusati di truffa perché svolgevano volontariato: prosciolti

I ‘camici bianchi’ erano finiti in un’indagine dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione partita da Isernia, per aver prestato attività di supporto fuori dall’orario ospedaliero o di attività per le associazioni Avis e Fratres

Truffa per aver indebitamente percepito l’indennità per il rapporto di esclusiva. E’ questa l’ipotesi di reato contestata a 5 medici del basso Molise accusati di svolgere l’attività di volontariato gratuita durante il tempo libero. Ieri, 27 gennaio, il Giudice per le udienze preliminari di Larino ha deciso il proscioglimento dei medici dall’accusa perché il fatto non sussiste. 

Si tratta di dottori in servizio principalmente all’ospedale San Timoteo di Termoli e che erano finiti in un’indagine dei Carabinieri del Nucleo Antisofisticazione partita da Isernia, per aver prestato attività di supporto fuori dall’orario ospedaliero o di attività per le associazioni Avis e Fratres, che si occupano della raccolta di sangue ed emoderivati.

In questo procedimento l’Asrem si è costituita parte civile con richiesta di risarcimento danni morali. “I medici erano tutti professionisti e, per affinità ideologica, avevano deciso di impiegare buona parte del proprio tempo libero per svolgere attività di supporto alle associazioni impegnate nella raccolta del sangue, senza tra l’altro chiedere ed ottenere compensi – ha spiegato all’Ansa il penalista termolese Antonio De Michele difensore degli imputati -. Il processo ha avuto rilevanti implicazioni in punto di diritto. La decisione è di non luogo a procedere”.