Caro gasolio, marineria al collasso. Si punta sui fondi Covid e ad anticipare il fermo
Oltre 40 armatori e circa 500 lavoratori tra diretti e indotto al collasso tanto che già da domenica i pescherecci hanno deciso di non uscire per mare
Anticipare il fermo biologico e cercare di ottenere i fondi Covid che sono fermi alla Regione Molise. È questo il bilancio dell’incontro che si è tenuto nel pomeriggio di oggi, 8 marzo, tra il sindaco Roberti e i rappresentanti della marineria locale.
45 armatori e circa 500 lavoratori tra diretti e indotto al collasso tanto che già da domenica i pescherecci hanno deciso di non uscire per mare.
“Non possiamo andare avanti ancora a lungo”, hanno affermato. La speranza è quella di anticipare il fermo biologico in questo periodo per lavorare di più in estate e di ottenere i fondi Covid che sarebbero come una boccata di ossigeno.
Sulla questione sono intervenute in una lunga e accorata nota anche le donne della marineria termolese.
“Stanotte i nostri mariti, i nostri uomini, i nostri padri e fratelli, non sono andati per mare. Sono rimasti a casa. E tristi sono scesi giù al porto stamattina.
E’ già un po’ che sono nervosi. Il gasolio e tutti i costi della pesca (casse, calamenti, parti di ricambio) aumentano sempre di più. Le giornate di pesca invece diminuiscono.
E ieri si sono incontrati tutti quanti al mercato ittico di Termoli. Erano molto amareggiati e preoccupati per il sostentamento delle loro famiglie e per i loro dipendenti. Erano indecisi se fermarsi o meno proprio per tale preoccupazione.
Ma a malincuore hanno deciso di fermarsi e hanno chiesto lo stesso sacrificio agli equipaggi affinchè le Amministrazioni, i Politici e i rappresentanti di categoria possano supportare la protesta e farsi portavoce presso la Regione e il Governo:
al Governo per chiedere di anticipare il fermo pesca obbligatorio e renderlo facoltativo, nonché di corrispondere almeno e subito l’indennizzo 2021.
alla Regione per chiedere di provvedere allo sblocco immediato dei fondi covid già deliberati e di cui si è in attesa da circa sei mesi.
Il nostro Sindaco Francesco Roberti è sceso tra i nostri uomini nel mercato, si è messo a disposizione.
Li ha ascoltati umanamente. E si è messo subito in contatto con i vertici sia regionali che nazionali.
Il gasolio aumenta, tutto il resto anche. Le giornate di pesca diminuiscono.
Ormai il gasolio è arrivato a €. 1,10 e va sempre ad aumentare. Le casse a €. 0,85. Per non parlare di tutto il resto. Quest’anno si potrà pescare soltanto per circa 120 giorni su 365, mentre di fronte alla nostra costa, seppur anche loro europei, pescano anche la domenica e mandano il prodotto sui nostri mercati.
Ormai non si riesce più a coprire i costi di produzione dell’impresa di pesca e i pescatori riportano a fine mese sempre di meno.
Come può un pescatore provvedere alla propria famiglia se non potrà nemmeno provvedere alla propria impresa ?
Ci affianchiamo alla loro protesta, alla loro decisione di fermarsi, e, ancor di più al loro coraggio per tale scelta”.