Cinquanta alloggi a disposizione dei profughi, continua la gara di solidarietà

Termoli per l’Ucraina: secondo incontro programmatico per definire la raccolta di beni e generi e il coordinamento tra le associazioni

Cinquanta alloggi a disposizione dei profughi dell’Ucraina non appena ci sarà il piano strategico fatto dal Ministero dell’Interno e dalle Prefetture che dovrà dividere l’arrivo di chi scappa dalla guerra tra le varie regioni.

E contemporaneamente la raccolta di beni e generi alimentari da inviare in Ucraina grazie al ponte che il Comune di Termoli ha con la Polonia con la quale è gemellato.

E’ questo il bilancio dell’incontro operativo che si è tenuto questa mattina, 8 marzo, in Comune a Termoli alla presenza del sindaco Francesco Roberti, dell’assessore Michele Barile, di Padre Enzo che sta coordinando i lavori delle associazioni di volontariato.

Una gara di solidarietà che sta vedendo protagonisti tutti, a partire proprio dai termolesi che stanno donando di tutto: dai vestiti ai beni di prima necessità, passando per gli alimenti.

Ed è proprio su questo che padre Enzo ha voluto ricordare delle linee guida: per quello che riguarda l’abbigliamento è stato ricordato di donare solo indumenti nuovi e che siano in ottimo stato di conservazione.

Una raccolta senza confini che vede coinvolti tutti ma, come ribadito, sarà importante il coordinamento tra tutte le forze in causa e il successivo invio di beni e generi alimentari.

Fondamentale sarà proprio il ruolo di don Enzo Ronzitti che da vent’anni ha avviato un gemellaggio tra la Città di Termoli e la Città di Chorzow in Polonia. Chorzow a sua volta è gemellata con la città di Tarnopol in Ucraina.

Proprio in questa ultima città si è deciso di far arrivare tutti i beni che saranno raccolti inviandoli a Chorzow che, a sua volta, provvederà a destinarli alla popolazione colpita dalla guerra. Come ribadito, è necessaria la collaborazione di tutti per la raccolta, ma è anche essenziale reperire tutto ciò che è utile sottolineando che non è magari essenziale donare cose dismesse e che non si utilizzano più.

Tutti i beni possono essere portati alle associazioni che stanno collaborando con l’amministrazione comunale.
Le ricordiamo per tutti coloro che volessero dare il proprio contributo: Misericordia, Cives, Arca, Aisa Campomarino, Sae 112, Valtrigno Molise e Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari.

Sarà poi cura delle associazioni raccogliere quanto ricevuto e trasferirlo alla Misercordia che al momento funge da base logistica.

Don Enzo Ronzitti ha anche spiegato come a breve dovrebbe essere a disposizione un altro magazzino che è nelle disponibilità della parrocchia di San Pietro e Paolo.

“Adesso c’è bisogno di giacche a vento e cose pesanti visto che fa freddo – ha ricordato padre Enzo – anche per quello che riguarda gli alimenti pensiamo prima a quelli a lunga conservazione come il latte in polvere, i legumi. Non mandiamo solo la pasta”.

Sotto la lente anche l’accoglienza dei profughi. “Chi arriva adesso lo fa secondo dei canali privati. Si tratta di persone che avevano già rapporti con l’Italia e li hanno riagganciati o hanno famiglie che abitano qui.

Ci stiamo preparando, non appena Ministero e Prefettura renderanno note le linee guida, per l’accoglienza invece di gruppi familiari che non hanno legami con la nostra zona.

Si tratta di persone che vanno accompagnate anche nella socializzazione e nell’inserimento sociale perché potranno restare anche un anno qui in Italia”.

La Diocesi, ha reso noto Padre Enzo, ha preparato lo stabile dell’ex educandato “dove potrebbero essere accolte anche 50 persone, quindi 14-15 nuclei familiari.

Ci sono delle stanze che possono ospitare 2-3 persone contemporaneamente e sono provviste di bagno interno e c’è anche la cucina che è utilizzabile. Noi siamo pronti, dobbiamo solo aspettare di sapere quando arriveranno”.

Si cercherà adesso di capire quali sono le aziende di trasporti che si renderanno disponibili per questa “missione” senza frontiere, una gara di solidarietà di intenti che potrà essere finalizzata solamente attraverso una unità di intenti che metta tutti dalla stessa parte al solo fine di contribuire al sostentamento della popolazione ucraina colpita dalla guerra.