Cocaina sulla costa, gli indagati sfilano davanti al giudice. Intanto la difesa prepara le contromosse

Cocaina sulla costa, gli indagati sfilano davanti al giudice. Intanto la difesa prepara le contromosse

Mercoledì 12 dalle 9 in tribunale a Campobasso toccherà alle tre donne coinvolte nell’operazione ‘White beach’. Presentata richiesta di Riesame per uno dei soggetti finiti in carcere

Vanno avanti gli interrogatori nell’ambito dell’operazione antidroga denominata “White beach”.

Dopo il faccia a faccia con il giudice degli indagati in carcere, che si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, mercoledì 12 – dalle 9 – toccherà ai soggetti finiti ai domiciliari. Si tratta delle tre donne coinvolte nel blitz, una di loro difesa dagli avvocati Massimo Sabusco e Silvio Tolesino, quest’ultimo nei giorni scorsi ha presentato richiesta di Riesame per un altro dei suoi assistiti, ad oggi recluso in una cella del carcere di via Cavour.

Secondo quanto ricostruito dal Procuratore distrettuale antimafia del Molise, Nicola D’Angelo che ha delegato le indagini ai Carabinieri di Campobasso agli ordini del Colonnello Luigi Dellegrazie, l’attività investigativa pare sia nata da un sequestro di 800 grammi di eroina a San Martino in Pensilis, coordinata dalla Procura di Campobasso, e condotta dal Nucleo Investigativo del reparto operativo del comando provinciale dei carabinieri, che “ha permesso di evidenziare – così come è stato affermato durante la conferenza stampa – come dietro ad una importante escalation del consumo di cocaina ed hashish sul territorio, vi fosse un pericoloso sodalizio composto da pregiudicati sanseveresi e molisani che, avvalendosi del supporto di elementi della criminalità foggiana per il rifornimento della sostanza stupefacente, ha aggredito con sistematicità e profondo radicamento la zona della fascia costiera molisana, estendendosi capillarmente nell’entroterra della provincia di Campobasso”.

Sede dell’associazione era Campomarino Lido dove si trovava l’abitazione del principale indagato, “un incensurato sanseverese da molti anni residente in Molise, il quale, con la collaborazione dei familiari, operava sia il confezionamento delle dosi per lo spaccio al dettaglio, sia la selezione dei quantitativi destinati al rifornimento di altre basi di spaccio, individuate a Termoli, Guglionesi, Sant’Elia a Pianisi e nella stessa Campomarino, tutte gestite dai suoi fidati e stretti collaboratori, anche loro inquadrati tra le fila del sodalizio.

Basi dello spaccio – hanno affermato gli inquirenti – erano sia gli appartamenti in uso agli indagati, sia alcuni esercizi pubblici della costa, deputati all’incontro con gli acquirenti e stabiliti come luoghi di ritrovo per gli stessi indagati. In particolare nel corso dell’indagine, in conseguenza di un arresto in flagranza di reato, venivano sequestrati cocaina ed hashish presso un noto locale di Guglionesi, all’interno del quale veniva svolta attività di spaccio per conto della stessa associazione”.

La droga, stando alle risultanze investigative dei carabinieri, proveniva da San Severo e l’approvvigionamento avveniva con staffette, servizi di vedetta e scorte ai corrieri “i quali viaggiavano sulle strade statali che collegano la Puglia con il Molise con comuni autovetture, a volte appositamente preparate per l’individuazione, negli abitacoli, di intercapedini e alloggiamenti per nascondere lo stupefacente.