Cristal nata in ambulanza. Molisanità: “Oggi è andata bene ma domani?”

Il Comitato interviene dopo il parto sulla strada per Campobasso di una donna trasferita da Termoli. “Quando ci sono patologie tempo dipendenti non siamo gli uomini a poter dettare i tempi”

Una cosa è certa a due giorni dal parto avvenuto in ambulanza alle porte di Campobasso: Cristal aveva proprio voglia di venire al mondo.

Talmente tanta voglia che non ha aspettato che l’ambulanza partita da Termoli arrivasse al Cardarelli ma ha costretto medici e sanitari del 118 ad un parto letteralmente ‘on the road’.

La mamma era stata trasferita dal San Timoteo al Cardarelli in osservanza della legge regionale che obbliga le partorienti con una densità corporea sopra la media a partorire in un ospedale di II livello, come appunto quello del capoluogo, dove è presente anche il reparto di Neonatologia.

La storia di Cristal e della sua nascita, però, è la dimostrazione che quando si ha a che fare con i parti o con patologie tempo-dipendenti come possono essere gli ictus, potrebbe non esserci il tempo di una ‘trasferta’ da Termoli a Campobasso.

Una storia, quella di Cristal, fortunatamente a lieto fine: mamma e bimba stanno bene coccolate dai medici del Cardarelli e pronte a fare rientro a casa.

Molisanità: “Chi di dovere non dimentichi le situazioni rimaste in sospeso”

Sull’episodio, però, sono intervenute le rappresentanti del Comitato Molisanità, Cinzia Ferrante e Debora Staniscia. Attraverso una diretta Facebook, che riproponiamo integrale nel video pubblicato in alto, hanno voluto puntualizzare rispetto alle difficoltà che ancora sta attraversando il San Timoteo.

Dal punto nascita all’Emodinamica passando per il programma operativo che doveva essere cambiato a fine dicembre ma sul quale ancora non si mette mano, l’attenzione resta alta.

“Un evento decisamente a lieto fine – hanno affermato – ma che, da un lato pone nuovamente l’attenzione sull’aspetto delle patologie tempo dipendenti nella nostra regione come può essere un parto, un infarto o un ictus: non siamo noi a dettare i tempi per certi avvenimenti, bensì il contrario.

L’auspicio è (anche se nutriamo forti dubbi) che chi di dovere non dimentichi tutte le situazioni rimaste in sospeso (alcune anche passate in giudizio) e si prodighi realmente per garantire a tutti il diritto alla salute”.