Da macchina da pesca a simbolo del Molise: ecco il trabucco

Continuando la visita della città di Termoli, mentre ammiro il bellissimo panorama dal borgo antico, resto colpita da una casetta abbandonata situata sul mare, collegata alla terraferma con un ponte di legno e tenuta in piedi da una struttura di palafitte.

Non avevo mai visto prima nulla di simile. 

E’ un trabucco, uno dei più antichi strumenti di lavoro dei pescatori diffusi lungo la costa adriatica, in particolare tra l’Abruzzo e il Gargano.

La loro struttura garantiva la pesca anche in condizioni meteorologiche avverse, in cui era impossibile avventurarsi nel mare.

Il trabucco è una vera e propria macchina da pesca realizzata in legno con una piattaforma protesa nel mare e due o più bracci, detti “antenne” che mantengono un’enorme rete a maglie strette che cattura i pesci.

Veniva costruito nelle vicinanze di punte rocciose che avrebbero favorito il generarsi di correnti e veniva posizionato in una zona in cui il mare presentava una profondità di almeno 6 metri.

Le grandi reti avrebbero così consentito ai pescatori di intercettare enormi quantità di pesci che si muovevano a flussi nelle correnti.

Alcuni trabucchi sono stati ristrutturati e altri trasformati in caratteristici ristoranti di pesce con vista mare.

Sulla costa termolese vi erano originariamente una decina di trabucchi (“trabucche” in termolese), che erano stati costruiti tutti nelle vicinanze del borgo antico.

E’ facile immaginare quanto fosse importante per una città di mare, posizionata sulla costa adriatica notevolmente ventosa, non essere ostacolati nella pesca in caso di maltempo.

Sono sopravvissuti al tempo il trabucco Marinucci, realizzato verso la metà dell’800 da Felice Marinucci, e il trabucco Celestino, che è quello che ho visto con stupore dall’alto del borgo antico; essi non sono più funzionanti e appartengono a privati.

Vi ho descritto un altro simbolo (che io stessa non conoscevo) che caratterizza il nostro territorio e che lo rende unico nel mondo!

Romy Raccioppi