Dal planetario al telescopio: studenti con il naso all’insù per l’eclissi di sole

Dal planetario al telescopio: studenti con il naso all’insù per l’eclissi di sole

Gli studenti hanno potuto osservare l’eclissi parziale nel planetario e grazie al telescopio messo a disposizione dell’Adram, Associazione di Divulgazione e Ricerca Astronomica Molisana

Tutti con il naso all’insù all’istituto Boccardi Tiberio di Termoli per ammirare quello che potrebbe essere definito l’evento dell’anno: l’eclissi parziale di sole. A partire dalle 11.20 di oggi, 25 ottobre, il sole è stato parzialmente nascosto dalla luna. Eclissi individuabile in tutta Italia a cominciare dal nord per poi essere rilevabile anche al sud a distanza di pochi minuti. Proprio perché l’allineamento non sarà perfetto, come nelle eclissi totali, l’oscuramente risulterà solamente parziale. Alcuni studenti termolesi hanno avuto l’opportunità di poter osservare questo fenomeno al planetario dell’Istituto Boccardi-Tiberio e tramite l’utilizzo di appositi telescopi messi a disposizione dagli astrofisici dell’Adram, Associazione di Divulgazione e Ricerca Astronomica Molisana.

Che tipo di eclissi è – L’eclissi solare del 25 ottobre fa parte della cosiddetta famiglia Saros, una serie di eclissi separate tra loro da un intervallo di 6.585 giorni, pari a 18 anni, 10 giorni e 8 ore (o 18 anni, 11 giorni e 8 ore, a seconda di quanti anni bisestili cadono nell’intervallo temporale). Tutte le eclissi che appartengono alla famiglia Saros sono molto simili tra loro, dal momento che la Luna si trova pressappoco nella stessa posizione rispetto al proprio nodo (il punto, cioè, dove l’orbita del nostro satellite interseca quella terrestre) e alla stessa distanza dalla Terra. Inoltre, le eclissi Saros avvengono sempre più o meno nello stesso dell’anno; per di più, il fatto che l’intervallo tra un evento e l’altro non sia pari a un numero intero di giorni ma sfasato di otto ore fa sì che la Terra compia ogni volta un terzo di giro in più rispetto all’eclissi precedente, cosicché le eclissi sono visibili da regioni del globo sempre diverse (ogni volta si avanza di 120° verso ovest, per la precisione).

Dal planetario al telescopio: studenti con il naso all’insù per l’eclissi di sole