Incidente sulla Statale 16, nessuna autopsia. Domani l’ultimo saluto a Fabrizio

Incidente sulla Statale 16, nessuna autopsia. Domani l’ultimo saluto a Fabrizio

La Procura di Larino ha rilasciato il nulla osta alla sepoltura. I funerali, celebrati dal vescovo Gianfranco De Luca, si terranno presso la chiesa di San Francesco

Non ci sarà nessuna autopsia sul corpo di Fabrizio Caputo, il 30enne che ha perso la vita in un drammatico incidente stradale sulla Statale 16 all’altezza del bivio per Rio Vivo mentre era in sella al suo maxi scooter. Nella mattinata di oggi, 18 luglio, la Procura di Larino ha rilasciato il nulla osta alla sepoltura restituendo la salma ai familiari.

Il corpo di Fabrizio attualmente si trova presso l’obitorio del San Timoteo di Termoli. I funerali, che saranno celebrati dal vescovo Gianfranco De Luca, sono stati fissati per le 16.30 di domani, 19 luglio, presso la chiesa di San Francesco a Termoli.

Una città attonita dal dolore. Fabrizio è ricordato da tutti come un giovane dolce e di buon cuore, dedito al lavoro e alle opere di bene come la raccolta cibo per i profughi dell’Ucraina.

E parallelamente al dolore e al lutto per una perdita così giovane in città si solleva il dibattito rispetto alla pericolosità di quel tratto della Statale 16. Tra i tanti è Pierfrancesco Citriniti, giornalista termolese e volto noto di La7 del programma Propaganda Live, a sollevare tramite il suo profilo Facebook un appello alle istituzioni affinché intervengano per evitare altre morti come quella di Fabrizio.

“Un’altra giovane vita è stata tolta al suo futuro, all’affetto dei familiari e di tutte le persone che la conoscevano – scrive su Facebook – chiediamo, mi permetto di usare il plurale, con forza al sindaco di Termoli e presidente della Provincia di Campobasso, Francesco Roberti, al presidente della Regione Molise, Donato Toma, al Ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile, Enrico Giovannini, alla deputata Giuseppina Occhionero di valutare seriamente di mettere la Statale 16 in sicurezza con la realizzazione di una rotonda e di strutture per rallentare la velocità in una delle tante strade killer del territorio.

Purtroppo non è la prima e non sarà l’ultima e non vogliamo essere più spettatori di queste disgrazie. E’ arrivato il momento di agire e reagire”.