Mille euro di pensione, 1450 di bollette: “Può un pensionato vivere così?”

La storia raccontata dal circolo del Pd di Termoli: sotto la lente il caro bollette che sta mettendo in difficoltà i cittadini che non sanno più come arrivare a fine mese

Può un pensionato che vive con meno di mille euro al mese pagare una bolletta dell’acqua di 200 euro, una della luce di 400 euro e una del gas di 850 euro?

E’ quanto si domanda il circolo del Partito Democratico di Termoli. Sotto la lente i rincari delle bollette di luce, acqua e gas e le difficoltà, soprattutto per i pensionati, di arrivare a fine mese.

Il Pd ha voluto fare un esempio concreto, di un pensionato di cui non cita il nome per mantenerne la privacy, che si trova costretto a fare i conti con la pensione che resta sempre uguale e le bollette che, invece, aumentano.

“Il Circolo PD di Termoli dà voce ai pensionati e a tutte le famiglie che levano un messaggio di dura protesta per gli assurdi rincari delle bollette.

Il rispetto della privacy ci impone di non fare nomi, ma possiamo fare l’esempio “virtualmente reale” di un pensionato che vive con meno di mille euro al mese e che si è visto recapitare una bolletta dell’acqua di 200 euro, una della luce di 400 euro e una del gas di 850 euro.

A parità di consumi, e senza un inverno particolarmente freddo, il doppio dell’anno precedente. Come farà a pagarle? Pur volendo rinunciare a tutto, e supponendo che viva in una casa di proprietà, non resta nulla, neanche per mangiare.

Si profila una vera emergenza sociale, che tocca famiglie già esposte al rincaro generalizzato dei prezzi, e che si vedono colpite nei servizi primari, con un netto calo della qualità delle proprie vite.

Il rischio che il caro energia pone per le imprese e per la ripresa di fine pandemia trova larga eco sui mezzi di stampa. Ma è materia di un altro genere di riflessione, seppur non meno urgente.

Oggi il nostro circolo ha dovere di sottolineare che l’incidenza del caro bollette sulla capacità di spesa dei cittadini è tale da generare nuove e inaspettate sacche di povertà, indigenze che tolgono il sonno e da cui è impossibile rialzarsi.

Sappiamo che il governo sta lavorando sul fronte dei rincari e che la dipendenza dell’Italia dall’estero è una delle cause dell’emergenza energetica: gli 11 miliardi messi a disposizione da Draghi per attenuare gli aumenti sono tanti, ma non abbastanza per coprire gli 8,9 miliardi che continuano purtroppo a pesare sulle spalle delle famiglie, in primis su quelle dei nostri cittadini più fragili”.