“No alla legge vergogna”, balneatori in piazza contro la Bolkestein

Domenico Venditti (Sib Molise): “Mentre imperversa la guerra chiediamo al Governo di fermarsi e di permetterci di tutelare i nostri investimenti”

Sono scesi in piazza per dire “no alla legge vergogna”, il decreto che aderisce alla direttiva Bolkestein che mette all’asta le concessioni balneari italiane.

Migliaia di persone sono scese in piazza Santi Apostoli “per la più grande manifestazione degli ultimi anni. Non c’è più tempo. Siamo qui per difendere il lavoro delle nostre famiglie e dei nostri dipendenti”, hanno affermato i balneari con una delegazione che è partita anche dal Molise.

La protesta è stata organizzata da Sib Sindacato italiano balneari (aderente a Fipe Confcommercio) e dalla Fiba (l’associazione dei balneari di Confesercenti).

“Abbiamo fatto solo un errore un grave errore – ha affermato all’Ansa Enrico Schiappapietra, vice presidente nazionale Sib – quello di fidarci delle leggi dello Stato.

Abbiamo preso dallo Stato in affitto un posto auto, ci abbiamo parcheggiato la nostra autovettura (la nostra azienda), abbiamo lavorato per migliorarla con fatica e sforzi. Adesso lo Stato ci dice che mette a gara il nostro posto auto: peccato che mettendo a gara il posto auto mette a gara, a titolo gratuito, anche la nostra azienda, il lavoro di una vita. E non è giusto e siamo qui per protestare”.

“Siamo qui per rivendicare i nostri diritti – ha affermato Domenico Venditti, presidente del Sib Molise – contro una legge che non ci tutela. Vogliamo una legge vera e non una legge vergogna, una che tutela le nostre imprese e ci dia tempo per tutelare i nostri investimenti.

Chiediamo di lavorare. Chiediamo una pausa al Governo Draghi che invece va avanti per la sua strada senza guardare in faccia nessuno.

Mentre è in atto una guerra che sta mettendo in ginocchio il mondo chiediamo che qualcuno tuteli i nostri diritti”.