Pesca, Coldiretti: nei primi 5 mesi del 2022 gli arrivi di prodotti dall’estero aumentati del 34%

A darne notizia è Coldiretti Impresapesca che annuncia lo stop dei pescherecci da San Benedetto a Termoli fino al 21 settembre
Dal 16 agosto il fermo pesca nell’Adriatico si estende anche al tratto di costa da San Benedetto e Termoli, dopo che la flotta aveva già interrotto le attività da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari.
A darne notizia è Coldiretti Impresapesca precisando che il blocco delle attività durerà nel tratto tra il sud delle Marche, l’Abruzzo e il Molise dal 16 agosto fino al 21 settembre.
“Come lo scorso anno – spiega Coldiretti Impresapesca – in aggiunta ai periodi di fermo fissati i pescherecci dovranno effettuare ulteriori giorni di blocco che vanno da 7 a 17 giorni a seconda della zona di pesca e del tipo di risorsa pescata”.
“Il fermo cade quest’anno in un momento difficile – denuncia Coldiretti Impresapesca – poiché il blocco dell’attività va a sommarsi al caro carburanti con il prezzo medio del gasolio per la pesca che è praticamente raddoppiato rispetto allo scorso anno costringendo i pescherecci italiani a navigare in perdita o a tagliare le uscite e favorendo le importazioni di pesce straniero, considerato che fino ad oltre la metà dei costi che le aziende ittiche devono sostenere è rappresentata proprio dal carburante”.
“Non a caso gli arrivi di prodotti ittici dall’estero sono aumentati del +34% in valore nei primi cinque mesi del 2022, secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat” prosegue l’associazione, aggiungendo che “nonostante l’interruzione dell’attività per il fermo pesca sulle tavole delle regioni interessate sarà comunque possibile trovare prodotto italiano, dal pesce azzurro come le alici e la sarde, al pesce spada, dalle vongole e cozze provenienti dalla barche della piccola pesca e dall’acquacoltura, che assicura anche orate e spigole. Il consiglio è dunque quello di verificare bene le informazioni in etichetta sui banchi di pescherie e supermercati, ma per assicurare reale trasparenza occorrerebbe arrivare all’etichettatura obbligatoria dell’origine anche al ristorante”.