Pos 22-24, spiragli per il San Timoteo: “Non è prevista la chiusura di alcun reparto”

La novità al termine dell’incontro tra i sindaci del basso Molise e il Governatore e commissario ad acta per la sanità, Donato Toma. Il sindaco di Termoli, Roberti: “Si tratta sicuramente di una prospettiva diversa rispetto a quella che avevamo ma non abbasseremo la guardia e continueremo a seguire tutto l’iter”

Secondo il nuovo programma operativo 22-24 il San Timoteo non vedrà chiuso alcun reparto. E’ la novità venuta fuori al termine dell’incontro che si è tenuto nel pomeriggio di oggi, 15 marzo, tra il commissario ad acta Donato Toma e i sindaci del Basso Molise.

Dopo aver incontrato i primi cittadini di Isernia Toma ha puntato la sua attenzione sul San Timoteo. “L’incontro – ha affermato il sindaco di Termoli, Francesco Roberti – prevedeva un confronto sulla medicina territoriale alla luce del Dm 71 e come dovrà essere organizzata e il ruolo del San Timoteo che secondo il Pos 22-24 non vedrà chiudere alcun reparto.

Certo resta la spada di Damocle sul punto nascita che per il momento resta aperto alla luce della decisione della magistratura.

Si tratta – ha affermato Roberti – sicuramente di una prospettiva diversa rispetto a quella che avevamo ma non abbasseremo la guardia. Continueremo a seguire tutto l’iter”.

Si tratta, qualora fosse confermata anche nei fatti, di una notizia indubbiamente importante per il Basso Molise considerando che nelle settimane trascorse erano circolate voci su un depotenziamento dell’unico ospedale della zona costiera.

Di qui la preoccupazione dei sindaci che si erano già riuniti la settimana scorsa a Termoli per mostrare tutta la loro inquietudine rispetto alla situazione della sanità bassomolisana. Sotto la lente anche il famigerato decreto Balduzzi con le restrizioni che potevano significare una penalizzazione per la sanità bassomolisana e la richiesta di un decreto come già fatto per la Calabria.

“Questo – ha affermato Roberti – è un lavoro che si sta facendo a livello nazionale all’interno del patto per la salute e aspettiamo che ci diano delle risposte sul Balduzzi che tecnicamente potrebbe creare dei problemi non solo sotto l’aspetto programmatori ma anche sotto l’aspetto economico e va a fissare in maniera più drammatica il discorso sul punto nascita perché in quel caso ci sono dei numeri chiari.

Anche altre regioni, però, potrebbero avere dei problemi in futuro con il Balduzzi”. Di qui il discorso nazionale di una revisione del decreto.

“Bisogna tenere alta la guardia – ha proseguito Roberti – se si fa, questa programmazione in tempi rapidi consentirà il potenziamento dei reparti di Termoli e renderà più attrattivo l’ospedale. L’obiettivo resta quello di assumere medici e primari.

Per l’ammodernamento e il rifacimento delle strutture ci sono i fondi ma anche i discorsi relativi alla medicina territoriale dipenderanno da quanti soldi metteranno a disposizione”.