Rianimazione a rischio al San Timoteo, “penalizzato il basso Molise”. Spiraglio dai medici venezuelani

Rianimazione a rischio al San Timoteo, “penalizzato  il basso Molise”. Spiraglio dai medici venezuelani

Polemiche in basso Molise dopo l’annuncio del consigliere regionale del Pd, Vittorino Facciolla, sulla volontà del commissario ad acta, Donato Toma, di voler chiudere la Rianimazione al San Timoteo di Termoli.

Sotto la lente l’atavica carenza di personale di cui è afflitto il reparto dove già da qualche settimana venivano dislocati due anestesisti dal Cardarelli di Campobasso per evitare il blocco delle sale operatorie che era stato paventato proprio per l’insufficienza di personale per coprire i turni.

Ed è stata proprio questa carenza a portare i medici della Rianimazione e Anestesia a inviare una diffida all’Ispettorato del Lavoro per denunciare quello che sta accadendo: a Termoli sulla carta dovrebbero essere presenti 7 medici, attualmente, però, ne sono in servizio 5 con una rianimazione presente h24 e le sale operatorie istituite di settimana in settimana in base al numero degli operatori sanitari che riescono ad essere dislocati a Termoli da Campobasso.

Il tutto con turni di lavoro massacranti, in presenza dal lunedì al sabato dalle 8 alle 20 e una reperibilità notturna costante. Di qui la convocazione di un incontro, avvenuto nella giornata di ieri, tra Toma, la Gollo e la responsabile del reparto di Rianimazione con la comunicazione della volontà di chiudere il reparto, presa da tutti in basso Molise come l’ennesima ‘mazzata’ alla sanità sulla costa.

Il San Timoteo, infatti, è l’unico ospedale in basso Molise a garantire anche le emergenze e le urgenze per una popolazione che, soprattutto con l’avvicinarsi del periodo estivo, supera le 100mila persone. “Senza la Rianimazione Termoli diventerebbe una sorta di ambulatorio”, è quello che si sussurra nei corridoi dell’ospedale con le conseguenze per la popolazione.

Le emergenze, infatti, sarebbero stabilizzate al San Timoteo ma trasferite al Cardarelli, intasando di fatto anche l’ospedale del capoluogo. L’attività chirurgica sarebbe bloccata al 100% con l’impossibilità ad effettuare le sale operatorie.

Il tutto mentre a fine aprile, stando a quanto sussurrato nei giorni scorsi, potrebbero arrivare in basso Molise 6 medici venezuelani tutti per il reparto di Rianimazione per riuscire a sopperire alla carenza di personale. “E’ una decisione che non capiamo – afferma la popolazione basita per quello che sta succedendo – a rimetterci sarebbe sempre la salute delle persone”.

La soluzione potrebbe essere quella di dislocare ulteriore personale dal Cardarelli e dal Veneziale di Isernia verso il San Timoteo in attesa dell’arrivo dei medici venezuelani, come d’altronde fatto durante l’emergenza Covid a favore del Cardarelli in quello che sembra un vero e proprio braccio di ferro per la sopravvivenza dell’unico ospedale del basso Molise.