San Timoteo, obiettivo rilancio. “Bisogna condividere Po e percorso”
Incontro al Cosib tra i sindaci del basso Molise, l’onorevole del MoVimento 5Stelle Federico, e i consiglieri regionali pentastellati e del Pd. Roberti: “Vigileremo sull’attuazione di quanto affermato da Toma”
Un documento condiviso per perorare la causa della sopravvivenza e del rilancio del San Timoteo e, allo stesso tempo, la necessità di superare il decreto Balduzzi per avere più possibilità di “successo”.
È questo il bilancio dell’incontro che si è tenuto questa mattina, 19 marzo, presso il Cosib, al quale hanno preso parte il sindaco di Termoli, Francesco Roberti, e praticamente tutti i sindaci del basso Molise, l’onorevole del MoVimento 5Stelle, Antonio Federico e i consiglieri regionali pentastellati Andrea Greco, Patrizia Manzo e Valerio Fontana e del PD Vittorino Facciolla.
Grandi assenti, benché invitati, i consiglieri regionali del centrodestra ad eccezione di Cefaratti e il Governatore e Commissario ad Acta per la sanità Donato Toma che ha inviato una lettera a Roberti con cui ha giustificato la sua assenza per precedenti impegni istituzionali già assunti.
Sotto la lente quanto affermato da Toma ai sindaci del basso Molise nel corso dell’incontro di Campobasso ossia la volontà di mantenere tutti i reparti e le specialistiche presenti attualmente anche all’interno del Po 22-24 senza penalizzazioni di sorta.
“E’ un aspetto, questo, sul quale manterremo alta la guardia – ha affermato Roberti – al di là dei proclami bisogna vedere quello che sarà effettivamente realizzato.
Resta la necessità di assumere personale senza il quale non si va da nessuna parte”.
E su questo aspetto è stato proprio Nola a ribadire che sono disponibili 7milioni di euro per l’assunzione di persona e di attrezzature di tecnologia.
“E’ fondamentale anche l’integrazione tra Termoli e Larino perché la medicina territoriale deve tenere conto della complementarietà tra i vari territori”, ha proseguito Nola.
Antonio Federico, invece, ha toccato i discorsi riguardanti il decreto Balduzzi. “Il decreto che era stato realizzato per la Calabria prevedeva dei poteri straordinari ma anche un maggiore livello di controllo. Poteva essere fatto anche qui in Molise con un emendamento ma le cose sono peggiorate.
Per quello che riguarda il punto nascita invece è notizia di stamattina – ha affermato Federico – che può esserci uno spiraglio di sopravvivenza per quei punti nascita che si trovano a più di un’ora di distanza dalla terapia neonatale come nel caso di Termoli”.
Resta quanto affermato dal consigliere Facciola. “Se non ci confrontiamo con il commissario e lui non ci dice quello che ha intenzione di fare come si fa ad approvare un Po entro aprile se non ne abbiamo mai discusso?
Parlare senza la presenza del commissario alla sanità è come parlare senza il convitato di pietra”.