Sanità, Facciolla: “Ancora tagli al San Timoteo. Scelte scellerate”

Sanità, Facciolla: “Ancora tagli al San Timoteo. Scelte scellerate”

“Ha ancora senso parlare di Sanità in Molise? No, non ne ha”. È quanto affermato dal consigliere regionale del Partito Democratico, Vittorino Facciolla

“La scelleratezza delle scelte della maggioranza regionale e in primis la totale incompetenza del presidente Toma nel ruolo di commissario alla Sanità stanno privando i molisani del sacrosanto diritto alla Salute.

Assistiamo giorno dopo giorno alla chiusura di interi reparti ospedalieri, alla fuga di medici molisani verso altre regioni che garantiscono contratti più stabili e dignitosi, alla cronica carenza di personale e al logorio del poco personale rimasto che spende ogni forza residua per il bene dei pazienti. Per non parlare della soppressione di prestazioni e terapie salvavita come la radioterapia per i malati oncologici o il reparto di emodinamica a Termoli.
Due giorni fa l’ennesimo annuncio dello stop dei ricoveri ordinari e urgenti in Ortopedia al San Timoteo a causa della grave carenza di personale.

No, questa non è Sanità.

E dire che il il POS 2015 -2018 già prendeva tutte le specialistiche presenti sia nel centro Hub di Campobasso che negli Spoke di Termoli e Isernia organizzati su una rete dell’emergenza urgenza che garantiva l’emodinamica 24 ore su 24.

Questo significa che nonostante l’obbligo di risparmiare per rientrare dal debito sanitario, fino al 2018 si è stati in grado di programmare e pianificare garantendo i servizi di base a tutti i molisani.

Ora non solo non esistono più gran parte delle specialistiche ma è saltata l’intera rete dell’emergenza: nelle ultime settimane all’ospedale San Timoteo di Termoli sono state revocate le reperibilità notturne agli sterilizzatori quindi se di notte bisogna operare qualcuno d’urgenza non ci sono ferri disponibili, sono state eliminate le reperibilità pomeridiane agli autisti delle ambulanze, ne resta in servizio solo uno quindi se c’è una seconda urgenza da soccorrere dovrà aspettare, l’emergenza per l’emodinamica è valida solo di mattina quindi i pazienti infartuati dal pomeriggio in poi devono esser trasferiti a Campobasso, dove purtroppo spesso si arriva quando ormai è troppo tardi, infine le sale operatorie dove gran parte del personale medico non è presente in ospedale ma bensì è in reperibilità e, in caso di grave emergenza prima di intervenire bisogna attendere che tutto il personale arrivi in sala operatoria…spesso anche in questo caso non c’è il tempo necessario.

Possiamo fermare questa inarrestabile discesa? Forse sì ma bisogna agire in fretta e in modo deciso, coinvolgendo tutti i professionisti e gli operatori della sanità e soprattutto facendo le scelte giuste in cabina elettorale”