Sblocco dei permessi per trivellare, c’è anche il mare del Molise
La protesta di Trivelle Zero Molise, Discoli del Sinarca e Rete della Sinistra: “Occorrerebbero più di 10 anni per avere un aumento considerevole della quantità di gas ma il Ministro tira avanti per la sua strada”
Il Molise tra le zone dove si potrebbe tornare ad estrarre idrocarburi anche dalla costa molisana. E’ quanto stabilisce il nuovo piano del Governo Draghi per sbloccare 50 permessi di ricerca di idrocarburi già presentati in passato ma bocciati.
La zona sarebbe di circa 12mila metri quadrati tra Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Emilia-Romagna, Lombardia e Puglia.
Si tratta di una delle iniziative pensate dal Governo per cercare di contrastare l’eccessiva la dipendenza del Belpaese dalle importazioni dall’estero che stanno mettendo in ginocchio l’Italia con i rincari sulle bollette.
Una ipotesi, quella di estrarre petrolio, che però, non trova d’accordo il comitato Trivelle Zero Molise, i Discoli del Sinarca e la Rete della Sinistra che hanno voluto manifestare tutta la loro vicinanza a Laura “e a tutti gli attivisti in sciopero della fame a Roma davanti al Ministero nell’indifferenza assoluta di Cingolani e dei suoi sodali” i rappresentanti di Trivelle Zero Molise e di Termoli Bene Comune e Rete della Sinistra.
“Il Ministero della Finzione Ecologica ha ormai buttato via anche l’ultima parvenza di decenza, e svela il suo vero volto di sponsor delle multinazionali estrattive e distruttive.
Trivelle Zero Molise, I Discoli del Sinarca e la Rete della Sinistra di Termoli, aderenti alle attività della rete associativa che sostiene la campagna Per il Clima-Fuori dal Fossile, esprimono tutta la propria solidarietà e vicinanza a Laura e ai giovani attivisti in sciopero della fame a Roma davanti al Ministero, nell’indifferenza assoluta di Cingolani e dei suoi sodali.
Nonostante molti esperti abbiano subito detto che ci vorrebbero almeno dieci anni per ottenere un aumento significativo della produzione di gas in Italia, il ministro tira dritto e autorizza trivellazioni a gogò lungo tutto l’Adriatico (comprese le coste molisane, come ben sappiamo) e non solo, includendo zone a grande rischio ambientale come il canale di Sicilia e le coste sarde.
Tutto ciò nonostante sia ormai chiaro a tutti che occorre smettere subito di usare idrocarburi se si vuole salvare la vita del pianeta (cioè quella degli umani, specie nella quale evidentemente i nostri decisori non si sentono inclusi); nonostante arrivino ogni giorno notizie di perdite di metano da pozzi, gasdotti e stoccaggi, con conseguenze devastanti per la salute e l’ambiente.
E nonostante il fatto che l’aumento eventuale di produzione di gas non diminuisca affatto i costi delle bollette per gli italiani, dato che il prezzo di acquisto resterebbe quello internazionale: imbroglio colossale ai danni dei cittadini, considerati come sempre dei sempliciotti ai quali raccontare balle senza temere reazioni.
I nostri giovani hanno capito benissimo con chi hanno a che fare, e ricorrono addirittura allo sciopero della fame per fermare il Moloch del capitalismo estrattivo.
Il posto di tutti i cittadini di buona volontà è al loro fianco, contro chi rifiuta anche di riceverli, come se non fossero portatori di diritti innegabili.
Come abbiamo fatto in passato, sosterremo tutte le lotte in corso in Italia contro questo modello suicida di sviluppo, e invitiamo già da ora i cittadini molisani a mobilitarsi per difendere il loro territorio da attacchi insensati, che (lo ripetiamo ancora una volta) riguardano potenzialmente più dell’80% del nostro suolo e del nostro mare.
Solidarietà a Laura e ai suoi compagni, e vergogna, vergogna, vergogna al Ministro e a chi collabora alla distruzione della Madre Terra”.