Sottoposto ad angioplastica al San Timoteo, Alfredo: mi auguro che questo ospedale non chiuda

Sottoposto ad angioplastica al San Timoteo, Alfredo: mi auguro che questo ospedale non chiuda

La lettera di un paziente per ringraziare il personale dei reparti di Cardiologia e Utic della struttura termolese. “Mi sono sentito come “a casa” e dovrebbe essere così in ogni reparto, in ogni ospedale del mondo”

Riceviamo e volentieri pubblichiamo i ringraziamenti di un cittadino che ci racconta, per fortuna, un caso di buona sanità e si complimenta con medici ed infermieri dell’ospedale San Timoteo.

Gentile redazione,

mi chiamo Alfredo Metere e volevo, con la presente, fare un ringraziamento speciale a tutto il personale dei reparti di Cardiologia e Utic dell’ospedale San Timoteo di Termoli e al dr. Roberto Salvatore per la sua scrupolosità nel portarmi con il 118 in ospedale nonostante, all’apparenza, i parametri vitali fossero nella norma. Giovedì notte mi sento poco bene. Mia moglie chiama il 118 che prontamente arriva con medico di turno, il dr. Salvatore. Decide di portarmi in ospedale per approfondire con esami del sangue il mio malessere. E per fortuna! Alle 4 vengo ricoverato in Utic e la mattina successiva mi viene praticata coronarografia: due angioplastiche! Sono stato nel reparto per 6 giorni. I medici gentili e sempre disponibili a colloquiare con pazienti e parenti; in particolare ringrazio il dr. Colonna che ha eseguito la procedura della coronarografia con estrema professionalità e prontezza!

Le infermiere,gli infermieri, gli/le OSS, sempre attenti e pronti ad esaudire ogni richiesta dei pazienti, a supportarli e a sopportarli (ringrazio in particolare la sig.ra Mara per la pazienza e l’attenzione avuta nei miei confronti). 

Un team davvero unico e impeccabile guidato dal primario Dr. Castaldi e dalla caposala Sig.ra Concetta.

Vi ringrazio di vero cuore da parte mia ma anche dei miei familiari che, nonostante l’apprensione e la preoccupazione per l’accaduto, hanno trovato sempre risposte esaurienti!

Mi sono sentito come “a casa” e dovrebbe essere così in ogni reparto, in ogni ospedale del mondo.

Mi auguro che davvero questo nosocomio non chiuda perché sarebbe un vero peccato per la città di Termoli ma soprattutto una disdetta per tutti coloro che ne usufruiscono, termolesi e non. Queste persone si dedicano ai loro pazienti con amore e premura e in tanti casi salvano vite umane.

Grazie, grazie, grazie.

Alfredo Metere