Stellantis, fumata nera dall’incontro col Governo: “Sì alla Gigafactory ma occorrono chiarimenti”

I segretari generali e nazionali dell Uilm, Rocco Palombella e Gianluca Ficco: “Spendere bene le risorse e avere un confronto continuativo per fronteggiare passaggio all’elettrico”
Nessuna certezza sul futuro e nessun chiarimento “su come si voglia affrontare il processo di transizione ecologica, con quali stabilimenti, con quale forza organica e con quali produzioni”. Un nulla di fatto dall’incontro che i rappresentanti sindacali nazionali del settore automotive hanno effettuato questa mattina, 14 febbraio, con il Governo nazionale e con i rappresentanti di Stellantis.
“Siamo in una fase ancora complicata – ha affermato il Segretario Generale Uilm Rocco Palombella al termine dell’incontro con il Ministro Urso e l’azienda – da un lato c’è stata la conferma dell’impegno per la Gigafactory (anche per lo stabilimento di Termoli, ndr), dall’altro lato non siamo ancora in grado di sapere da Stellantis e dal Governo come si affronta il processo di transizione e quello di fusione che è arrivato qualche anno fa e ha dato vita a questo grande gruppo industriale.
Ci sono tanti temi che vanno affrontati – ha continuato Palombella – “Il primo passo per difendere l’industria dell’auto in Italia è spendere nel migliore dei modi le risorse che sono state stanziate lo scorso anno, anche grazie alle pressioni sindacali, e che ancora non sono state impegnate. Ma per fare ciò il confronto dovrebbe essere continuativo e non sporadico come sta avvenendo, insediando da una parte un tavolo di settore funzionale e dall’altro articolando la discussione con Stellantis e il Governo stabilimento per stabilimento”, gli ha fatto eco Gianluca Ficco, segretario nazionale della Uilm responsabile del settore auto, al termine dell’incontro con Stellantis convocato e presieduto dal Ministro Adolfo Urso.
“Il Ministro Urso – riferiscono Palombella e Ficco – ha ricordato che lo scorso anno è stato creato un fondo pluriennale automotive per il periodo 2022-2030 di 8,7 miliardi di euro; di questi 2,7 miliardi sono stati già oggetto di programmazione di spesa per il 2022-2024. Stellantis in particolare ha beneficiato di 4 accordi di sviluppo e 5 accordi di innovazione. Stellantis ha invece riepilogato la situazione delle fabbriche italiane: a Melfi è avviato il piano per la nuova piattaforma che dal 2024 porterà a 4 modelli completamente elettrici, con una linea di assemblaggio delle batterie; a Termoli sta partendo la gigafactory con la joint venture ACC; a Pratola Serra dal 2024 si espanderà la produzione di motori per veicoli commerciali; ad Atessa si conferma la piattaforma del Ducato, che si gioverà anche degli accordi con Opel e con Toyota; a Pomigliano a fine 2022 è arrivato il nuovo modello Tonale, oltre alla Panda che continua ad avere buone vendite grazie soprattutto alla versione ibrida; a Cassino, in aggiunta alle vetture Alfa già allocate, è stata avviata la produzione della Maserati Grecale, la cui gamma sarà completata con la variante elettrificata entro fino anno; a Modena è stata allocata la ‘supercar’ MC20, di cui è stata annunciata la versione spider; a Cento è in corso una riorganizzazione con focalizzazione sui motori industriali e marini; a Mirafiori sono state concentrate le produzioni torinesi e saranno lanciate le gamme elettriche delle Maserati, mentre la 500 elettrica continua a crescere, inoltre sono stati annunciati nuovi investimenti sulle trasmissioni e sulla economia circolare.
Ma Stellantis ha molto insistito sul fatto che le tecnologie elettriche comportano maggiori costi di circa il 50% e dunque ha sottolineato l’esigenza da una parte di incentivi alla domanda e dall’altra di azioni di recupero di competitività”.
“A Stellantis – dichiarano Palombella e Ficco – chiediamo di procedere con tutti i lanci programmati fino alla completa saturazione delle fabbriche e di assegnare nuove missioni produttive a quegli stabilimenti che sono legati al motore endotermico e che ancora non conoscono il loro futuro. Al Governo chiediamo invece di sostenere gli investimenti necessari ad accompagnare la transizione all’elettrico non solo in Stellantis, ma nelle numerose imprese della componentistica che stanno già stanno soffrendo moltissimo”.