Strage di Halloween in Corea, la ricercatrice larinese Federica Quici: è stato drammatico

“Ho avuto paura, fortunatamente insieme agli altri colleghi siamo riusciti a tornare in albergo e da lì non ci siamo più mossi. Ma per raggiungerlo è stato davvero un incubo”
Sono saliti a 153 i morti della calca che si è creata ieri notte nella notte nel distretto di Itaewon, a Seul, per una festa di Halloween.
Per il ritorno delle celebrazioni all’aperto dopo la pandemia, nella capitale sudcoreana si erano radunate circa 100.000 persone: a un certo punto si è scatenato il panico e molti sono rimasti schiacciati. Tra le vittime 22 stranieri. Il governo ha proclamato sette giorni di lutto nazionale e promesso che sarà adottata ogni misura per evitare il ripetersi di una tragedia del genere.
“E’ stato drammatico, ho avuto paura, fortunatamente insieme agli altri colleghi siamo riusciti a tornare in albergo e da lì non ci siamo più mossi. Ma per raggiungerlo è stato davvero un incubo. Centinaia e centinaia di mezzi di soccorso, urla al cielo, disperazione palpabile ovunque. Un qualcosa di indescrivibile che continua a martellarmi nella testa. Ma fortunatamente sono salva, ma avrei potuto trovarmi anche io in mezzo a quella folla ad Itaewon”.
Queste, le dichiarazioni della giovane ricercatrice larinese Federica Quici (rese al giornale www.nelmolise.it) che si trova in questi giorni proprio a Seoul per seguire, insieme ad altri quattro colleghi del dipartimento di neuroscienze dell’Università di Bordeaux. un simposio internazionale in corso proprio nella capitale della Corea del Sud.
“Siamo riusciti a metterci in salvo – ha aggiunto Federica – ma quello che abbiamo visto e sentito ci vorrà del tempo per metabolizzarlo”.