Vibac, “incertezza per il futuro”. Lavoratori in protesta davanti ai cancelli
I sindacati: “I rappresentanti dell’azienda hanno manifestato la loro assoluta inconsapevolezza sugli interventi da fare a Termoli”
Operai a braccia incrociate fuori dai cancelli della Vibac e uno sciopero nato con l’obiettivo di avere delle certezze e delle chiarezze “sul proprio futuro e sugli investimenti per rendere competitivo il sito produttivo di Termoli”.
E’ quanto affermato da sindacati e operai che questa mattina, 11 marzo, hanno iniziato lo sciopero di due ore, dalle 12 alle 14, davanti ai cancelli dello stabilimento.
“La Vibac, incurante dei segnali di allarme dei dipendenti, prosegue con la cassa integrazioni guadagni ordinaria per 13 settimane, senza chiarire nulla sul proprio futuro e sugli investimenti”, hanno affermato le Rsu di Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec-Uil e Failc-Confail.
“I rappresentanti dell’azienda – hanno continuato i sindacati – hanno manifestato la loro assoluta inconsapevolezza sugli interventi da fare a Termoli, per superare i problemi di inefficienza produttiva e sicurezza degli impianti segnalati dalla proprietà, nella discussione per l’apertura della cassa integrazione guadagni.
Ci sentiamo presi in giro da chi promette 1,5 milioni di euro di investimenti e poi mette sotto pressione i propri dipendenti per costringerli a rinunciare ad una fetta consistente della retribuzione per tre anni. A conti fatti, ottenendo molto di più degli 1,5 milioni di euro! Forse la Vibac vuole fare gli investimenti con i soldi dei dipendenti? Forse la Vibac non sta più pensando al futuro dello stabilimento di Termoli? O magari è il caso che qualche istituzione del Molise si preoccupi di portare ad un tavolo di trattative l’azienda?
Certo è che bisognerà necessariamente provvedere alla sostituzione delle caldaie e al revamping degli impianti, se si vuole che la Vibac di Termoli torni ad essere competitiva!”.
Una situazione di difficoltà che riguarda 200 famiglie molisane.